mercoledì 27 gennaio 2010

IN CHE LINGUA GIOCHIAMO? L'E-BOOK DI BILINGUEPERGIOCO


Come madre a cui piacerebbe insegnare a sua figlia una lingua altra diciamo che sono proprio un disastro. Fino a non molto tempo fa, quando Sofia proprio non spiaccicava una parola, non mi veniva spontaneo parlarle in inglese o tedesco, poi però volevo almeno familiarizzarla con certi suoni e piano piano ho cominiciato a contare in inglese, quando facevamo le scale per es., o a farle vedere i cartoni in inglese o farle ascoltare le canzoncine in inglese.
Quando ho scoperto il sito Bilingue Per Gioco ho capito che ci sono molti modi d'intendere il bilinguismo, anche genitori non bilingui, seguendo un metodo e avendo un po' di costanza, possono crescere un figlio bilingue... Ma in questi mesi non ho istituito una routine e non ho avuto una costanza tale che Sofia abbia fatto chissà che progressi in questo senso e quando le parlo in inglese mi guarda storto e mi dice "mamma! palla bene!!". Ragazze... sembra proprio che io sia già in ritardo!!!!
Quando Letizia poco prima di Natale ha annunciato l'uscita del suo E-book ho accolto l'iniziativa con entusiasmo. Appena ho potuto l'ho scaricato e ora finalmente ho in mano un supporto che mi aiuterà a mettere in ordine le idee, a scegliere l'approccio più adatto a me e all'indole di Sofia, insomma un valido aiuto che ci accompagnerà in questa avventura.
Difatti In che Lingua giochiamo? presenta gli strumenti che sono a nostra disposizione per intraprendere la strada del bilinguismo, dà validi suggerimenti di come questi strumenti possono e devono essere usati affinchè funzionino, l'età migliore per usarli e tanti altri input. - Per esempio non sapevo che farle vedere la tv in inglese (apprendimento passivo) a questa età non ha molto senso... (evviva... :-(). - E' chiaro, preciso, si legge d'un fiato e sono sicura che vi si accenderanno molte lampadine in testa quando lo leggerete anche voi!
In questo e-book traspare l'entusiasmo e la passione di Letizia per questo progetto (un entusiasmo contagioso, perchè leggendo anche il suo blog Letizia fa sembrare tutto così facile che tutto sembra possibile!!!) ma soprattutto in questo progetto Letizia ha investito moltissimo tempo ed energia, e ora, nel mio piccolo, la sostengo facendole pubblicità in questa sede e con il banner che vedete qui a lato.
Non mi resta che augurare Good Luck a Letizia, and Good Night to you!

4 commenti:

  1. Parti decisa col bilinguismo, non sai che fatica si fa poi, per non parlare dei costi, ad insegnare le lingue straniere ai figli, cosa indispensabile e la scuola italiana è un disastro per quanto riguarda il loro insegnamento.

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  2. Mariacristina,

    sia la fatica che i costi non sono condizione necessaria, ma la conseguenza di un approccio didattico all'apprendimento delle lingue. Non deve essere cosi'!

    Le lingue sono esperienza e vanno vissute e oggi tutti abbiamo tantissimi strumenti per farlo, spesso assolutamente gratuiti!

    E comunque la scuola italiana e' un disastro si', ma in questo senso non e' necessariamente peggio della scuola di altri paesi, semplicemente la scuola non ha i mezzi per un insegnamento precoce ed efficace delle lingue. I genitori invece si'.

    L.
    www.bilinguepergioco.com

    P.S.
    Grazie per le belle parole!

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  3. @bilingue per gioco: quello che dici è vero ma sta il fatto che i nostri ragazzi le lingue non le sanno pur iniziando l'inglese in prima elementare (o seconda,non mi ricordo più i miei figli sono ormai al liceo). Siccome penso che almeno il sapere l'inglese sia ormai un requisito importantissimo per il mondo del lavoro, io ho risolto mandando il figlio a fare il secondo semestre della quarta liceo negli USA, e pur avendo lui sempre avuto bei voti in inglese ti assicuro che i primi tempi è stato difficilissimo, ora dopo sole tre settimane è migliorato tanto. Possibile che tre settimane sul posto siano di più di 11 anni di studio a scuola? Ciao un abbraccio Mariacristina

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  4. @Mariacristina: tuo figlio ti ringrazierà a vita per permettergli di fare questa esperienza all'estero! a me piacerebbe se potesse farlo anche Sofia, sempre se si potrà economicamente parlando e se lei se la sentirà.
    @Letizia: purtroppo quello che dice Mariacristina è vero, non so cosa si inceppi nel sistema scolastico italiano ma ogni classe che si inizia si parte sempre dalle solite due frasi di grammatica con il risultato che in 5 superiore quello che si riesce a dire in inglese è davvero elementare e ridicolo. diversamente invece negli altri paesi dove i ragazzi SANNO parlare in lingua! probabilmente è anche la mentalità un po' menefraghista italiana... io ho fatto liceo linguistico e avevo compagni che delle lingue non gliene fregava niente di niente... ma allora perchè studi Lingue?!?!
    che poi il genitore che sa le lingue cerca di proporgliele e farglele vivere al proprio figlio con vari stimoli è un altra cosa... e a mio parere sono casi ancora rari.
    secondo me, Letizia, con il tuo sito dai tanta grinta e motivazione a tanti genitori che magari prima si sentivano sperduti (io in primis)... quindi grazie ancora per quello che fai e anche per il bellissimo l'e-book! (poi passo da te e ti lascio un commento sul post!). un bacione :-D

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